L'invidia è particolarmente sgradevole, ci si vergogna di ammetterla, ed è davvero poco socialmente accettabile. Si vive in solitudine. Il perché, secondo gli psicologi, è evidente: chi manifesta invidia riconosce
implicitamente la superiorità dell'invidiato e di conseguenza la propria inferiorità. Tra i più caratteristici comportamenti dell'invidioso c'è il disprezzo nei confronti dell'oggetto invidiato. La vorrei tanto, ma non posso averla, quindi non mi piace. Una famosa e archetipica rappresentazione di questo atteggiamento si può trovare nella favola di Esiopo "La volpe e l'uva".
implicitamente la superiorità dell'invidiato e di conseguenza la propria inferiorità. Tra i più caratteristici comportamenti dell'invidioso c'è il disprezzo nei confronti dell'oggetto invidiato. La vorrei tanto, ma non posso averla, quindi non mi piace. Una famosa e archetipica rappresentazione di questo atteggiamento si può trovare nella favola di Esiopo "La volpe e l'uva".
I 4 volti dell'invidia:
Emulazione: sentimento basato sulla percezione dell'eccellenza di qualcuno, sull'ammirazione per lo stesso e sul desiderio di uguagliare, imitare o addirittura superare quella persona.
Ferita narcisistica: è la sensazione che manchi qualcosa, che si collega a sentimenti di inferiorità o di autostima ferita. Se è lieve, viene vissuta come una delusione; se è grave porta a sentimenti di mortificazione e umiliazione.
Bramosia: il desiderio di possedere qualcosa che altri hanno
Rabbia verso chi possiede: nelle forme lievi si manifesta come infelicità e scontentezza, in quelle moderate come risentimento o rancore. Nelle forme più gravi si estrinseca come dispetto, malignità, malevolenza, desiderio di fare del male a colui che possiede la cosa invidiata.
tratto da: Mente&Cervello tutti i diritti sono a loro riservati.
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