Uno dei modi in cui il rumore può essere trasformato in energia è attraverso la realizzazione di microgeneratori che sfruttano le vibrazioni ambientali convertendole in energia elettrica. E' un approccio completamente nuovo alla gestione dell'energia elettrica: anziché immagazzinarla nelle batterie per poter essere usata in luoghi e tempi diversi da quelli di produzione, si preferisce produrre energia, trasformandola da quella presente nell'ambiente, nel luogo e nel tempo in cui questa è richiesta. L'idea di ottenere energia da vibrazioni disordinate non è nuova. Anche il vecchio orologio a ricarica automatica si basa in parte sugli stessi principi - sfruttare le vibrazioni del polso per ricaricarsi - ma lo fa con scarsa efficienza. L'orologio non si ricarica con qualunque vibrazione, sono utili solo quelle ritmiche del nostro braccio, mentre gli apparati di cui stiamo parlando superano questa limitazione attraverso i comportamenti non lineari dei sistemi di conversione di energia che estendono lo spettro di frequenza delle vibrazioni efficaci.
Inoltre non sfruttano solo le vibrazioni macroscopiche, quelle avvertibili al tatto per intenderci, ma possono trarre vantaggio anche da quelle che avvengono in sistemi fuori equilibrio alle scale microscopiche e anche oltre. Giù fino alle vibrazioni più piccole e fondamentali presenti in natura: il cosiddetto rumore termico, la madre di tutti rumori, la cui radice risiede nell'energia interna posseduta da tutti i sistemi che si trovino a temperatura diversa dallo zero assoluto.
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